INTELLIGENZA NUMERICA

intelligenza numerica

“La natura è un libro scritto in caratteri matematici.”

Galileo Galilei

INTELLIGENZA NUMERICA

E’ molto più frequente soffermarci sul come i bambini imparino a parlare e quali siano i processi che stanno alla base di tale abilità, ma la conquista dell’intelligenza numerica costituisce uno dei processi più affascinanti e complessi.

Cos’è l’intelligenza numerica?

Oggi le ricerche mettono in rilievo la nostra capacità di capire, interpretare e ragionare attraverso il complesso sistema cognitivo dei numeri.

Tale capacità non è solo innata, distinguere la quantità 1 diverso da tanti, di 1 diverso da zero, da 2 o da 3.

Ma implica processi di comprensione e appunto “intelligenza “ di quantità, che giungono a competenze via via sempre più evolute, fino ad arrivare a costruire il complesso sistema di numeri.

Ma come avviene tale evoluzione?

Le ricerche contemporanee sottolineano che vi è uno stretto legame tra conoscenza numerica e le altre competenze cognitive.

Come ad esempio le operazioni logiche di classificazione e di seriazione.

Un importante contributo nell’ambito della ricerca sulla conoscenza numerica è fornito da Robbie Case (2000).

L’idea alla base del modello psicologico proposto è che il senso del numero dei bambini dipenda dalla presenza di potenti schemi organizzatori chiamati “strutture concettuali centrali”.

Queste strutture costituiscono reti di concetti e relazioni che sottostanno alla maggior parte dei compiti che i bambini devono gestire.

In particolare secondo Case, lo sviluppo del senso del numero nei bambini si articola nei seguenti momenti:

  • il consolidamento di due schemi primitivi  verbale, digitale  sequenziale che vede il bambino in grado di procedere alle prime operazioni di conteggio verbale. L’altro spaziale e analogico che permette di individuare situazioni di numerosità relativa e di operatività concreta.
  • l’interconnessione dei due precedenti schemi. Si costituisce in questa fase una linea mentale del conteggio in cui i movimenti avanti e indietro corrispondono all’applicazione del + o del –
  • la differenziazione di nuovi elementi, che diventa possibile tramite le rappresentazioni delle proprietà numeriche.

Se è indubbio che vi sia un rapporto tra quantità e nome della quantità.

Dati sperimentali hanno portato alla formulazione di ipotesi secondo cui l’elaborazione del numero può essere condotta non solo a operazioni di processazione linguistico-simbolica ma anche a operazioni di quantificazione

Cioè a operazioni cognitive mediante l’attivazione di una rappresentazione mentale della quantità numerica di tipo analogico, non verbale (Dehaene, 1992).

In particolare i processi di quantificazione non si basano tanto su competenze che dipendono da abilità di conteggio vero e proprio.

Quanto presuppongono altre capacità specifiche come il subitizing  cioè la capacità di percezione visiva della numerosità, vedere a colpo d’occhio quanti oggetti ci sono senza contarli, e la stima di grandezza.

Le teorie sullo sviluppo dell’intelligenza numerica fanno in generale riferimento a quattro nuclei circoscritti di indagine:

  • lo sviluppo della conoscenza numerica preverbale
  • sviluppo delle abilità di conteggio;
  • lo sviluppo delle abilità di lettura e scrittura del numero;
  • sviluppo dei meccanismi di calcolo.

Per quanto riguarda le competenze numeriche preverbali, la ricerca ha dimostrato che un bimbo di pochi mesi è già in grado di discriminare visivamente le quantità e di categorizzare in termini di numerosità, Antell e Keating hanno dimostrato ciò con la tecnica dell’abituazione disabituazione, il subitizing appunto.

La prima teoria che ha tentato di descrivere i principi di conteggio risale agli anni ottanta e si deve a due ricercatori americani, Gelman e Gallistel (1978)

Secondo i quali l’acquisizione dell’abilità di conteggio verbale è frutto dell’interazione fra l’ambiente e la conoscenza innata di alcuni principi basati sulla competenza numerica non verbale.

I tre principi impliciti del “come contare”

1. il principio della corrispondenza biunivoca (ad ogni elemento dell’insieme deve corrispondere una sola parola-numero);

2. il principio dell’ordine stabile (le parole numero devono essere ordinate in una sequenza fissa e inalterabile);

3. il principio della cardinalità (l’ultima parola-numero usata nel conteggio rappresenta la numerosità dell’insieme)

Molti sono gli esempi di potenziamento dell’intelligenza numerica.

Uno è il metodo Feuerstein .


Andrea Pedullà Mind Mapping Practitioner
Valeria Lubrano Dott.ssa e Applicatrice Feuerstein

Illustrazione

Rudolf Dyslexia Project di
Petra Cristofoli Ghirardello
Sylvia Baosh
Eleonora Di Bartol

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