“Amo ascoltare. Ho imparato un gran numero di cose ascoltando attentamente. Molte persone non ascoltano mai.”
Ernest Hemingway
Perché è importante imparare ad ascoltare ?
In ogni contesto, ogni giorno, con cadenza ripetuta, una lamentela imperversa per le strade:
la mancanza di ascolto da parte di terzi.
Partendo dal fondamentale presupposto che l’attività di ascolto è fondamentale per costruire fiducia, risulta chiara l’implicazione susseguente, cioè che la mancanza di ascolto impedisce la creazione di relazione e scambio.
La capacità di ascolto deve essere coltivata e portata verso quanto si definisce ascolto attivo.
Quanto consente di confrontarci con l’altro, riconoscerlo, accettarlo, tenere il giudizio da parte, in una parola oserei dire: accogliere.
Quanto premesso, se visto in prospettiva pedagogica, riconduce verso un’urgenza di stimolare questa essenziale capacità.
I bambini approdano alle prime esperienze scolastiche ancora pervasi dal loro egocentrismo, quella semplice tendenza a considerare il proprio punto di vista il solo possibile.
Tutto questo fa parte del bagaglio di ingenuità dei piccoli, ma nel contesto scolastico devono essere guidati verso il confronto e la comprensione del mondo che gli sta intorno.
Gli educatori hanno il compito essenziale di accompagnare questi futuri adulti, sulla strada dell’empatia e del confronto.
Permettendo il naturale, vitale sviluppo e permettendo la possibilità di espressione individuale ed unica di ognuno.
Per arrivare a un obiettivo così alto, non solo è necessario permettere agli alunni di sperimentare cose diverse, ma è essenziale che possano ragionare sulla ricaduta personale di queste esperienze, che siano in grado di conoscersi e riconoscersi.
Attraverso una stimolazione dell’organo più importante: il cervello.
Le esperienze, i confronti, gli stimoli che i bambini incontrano nel loro percorso di crescita, devono essere significativi, termine che può essere ricondotto a una pluralità di significati.
Personalmente ritengo che la significatività sia riconducibile ad un iniziale lampo che scuote la curiosità e l’emotività, risistemato poi affinché trovi un senso, un posto, una razionalità nel pensiero.
Ritorno ora al punto di partenza: l’ascolto attivo.
Compito primo e immancabile di ogni figura formativa è prestare orecchie, mente e cuore ad ogni soggetto su cui ricade la propria azione.
È essenziale che ogni bambino si senta ascoltato e stimolato e che da questo parta un processo di riflessione e razionalizzazione di ogni esperienza.
Compito che può essere agevolato da immagini e schematizzazioni logiche.
Le MAPPE MENTALI, in questo processo, si inseriscono brillantemente e possono essere certo ancora più utili se introdotte con tempestività nel percorso formativo e con una complessità che sia adatta ai diversi momenti scolastici e crescente.
Dunque con l’ascolto si costruisce il pensiero e con il pensiero si costruisce un percorso logico, ecco perché è importante imparare ad ascoltare.
Che l’ascolto torni ad essere tra noi e che il cervello ne possa gioire!
MindMapp:
Andrea Pedullà
Articolo:
Serena Ardissone
Illustrazione:
Lily Therens
www.lilyct.com/